Giovanni Floris, conduttore di Di Martedì su La7, è stato massacrato per la scelta compiuta. Momenti di delirio, il pubblico non perdona
Giovanni Floris, conduttore di Di Martedì su La7, è al centro di una bufera di critiche sui social e non solo per una scelta compiuta in diretta. Da un lato, il lavoro del conduttore è sicuramente difficile in quanto deve destreggiarsi tra le opinioni di tutti gli ospiti, aiutando ognuno a dire la propria opinione senza farne prevalere nessuna. Dall’altro, però, è sicuramente importante rimanere lucidi e operare scelte coerenti. Lucidità che, forse, è mancata a Floris durante un momento che ha scatenato il panico e i commenti del pubblico.
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Giovanni Floris, la sua azione non è passata inosservata: il pubblico non perdona
I due personaggi che hanno scatenato il caos in studio sono Pier Paolo Sileri, accademico e politico, e Zhok, filosofo. I due si sono scontrati sul tema del vaccino anti-covid per i bambini. Il filosofo, infatti, ritiene che il vaccino sia da somministrare con selettività e che le cure siano da effettuare in modo adeguato. Sileri, dl canto suo, ha alzato i toni chiedendo a Zhok se conoscesse i numeri dei bambini ricoverati in terapia intensiva a Napoli. Sileri ha incalzato Zhok con parole forti: “Lei non sa nulla!”.
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Per cercare di contenere l’acceso diverbio, Giovanni Floris ha scelto la strada più breve: ha chiesto alla regia di abbassare al minimo i microfoni dei due ospiti, sostenendo che “Il modo per togliersi i dubbi non è insultarsi ma chiarirsi”. Il popolo dei social ha criticato fortemente questa scelta: gli spettatori del programma, infatti, hanno visto in questa azione un modo scorretto di trattare il tema dei vaccini contro il covid-19 e, soprattutto, di gestirne i pareri a riguardo.
Bianca Berlinguer e Giovanni Floris dovranno fare un serio esame di coscienza. Quello che è successo oggi sulla Rai e su La7, dove è stato addirittura chiuso il microfono di un sottosegretario, reo di avversare le tesi di un no vax, è uno dei punti più bassi della tv italiana. pic.twitter.com/jn0e4hc8Lw
— Gisella Ruccia (@gisellaruccia) December 15, 2021
Abbassare il microfono di due ospiti, infatti, equivale secondo il pubblico a casa a zittire, tacere: significa non lasciare esprimere la propria opinione. E un’azione del genere non viene perdonata, soprattutto in un periodo storico e culturale in cui si favorisce e appoggia costantemente il confronto attivo, in quanto permette di acquisire nuove conoscenze e e chiarire posizioni specifiche e personali.