Eleonora Daniele si commuove nello studio di “Storie italiane”, il racconto sconvolgente strazia pubblico e conduttrice.
Lo storico programma di Rai1 “Storie italiane” accompagna da parecchi anni la mattinate di molti spettatori. Lo conduttrice Eleonora Daniele affronta ogni giorno i problemi della gente comune, nonché casi di cronaca e attualità, ospitando nel suo parterre una variegata selezione di ospiti. Ieri è stato il turno di un famoso coreografo e ballerino, Luca Tomassini. L’artista vanta collaborazioni di prestigio stellare, con celebrità dal calibro di Michael Jackson e la sorella Janet, Kylie Minogue, Prince e Whitney Houston. Ha inoltre fatto parte del corpo di ballo della star mondiale Madonna, seguendo le tappe della sua tournée.
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Nonostante gli sfavillanti successi in campo lavorativo, Tomassini nasconde alcuni scheletri nell’armadio: sfumature e ricordi del passato che fatica a condividere con il grande pubblico. Il ballerino ha però deciso di fare coming-out al riguardo, proprio nello studio di Eleonora Daniele.
Eleonora Daniele ripercorre i momenti più difficili dell’infanzia di Luca Tomassini
Nello studio di “Storie Italiane” il ballerino si è lasciato andare ad un racconto straziante che riguarda la sua infanzia: il padre infatti era un uomo dalle tendenze manesche e violente, e sovente ha picchiato il piccolo Luca, sua sorella e anche sua madre. Tomassini ha dichiarato: “Se qualcuno ti mette le mani addosso rimane lì per sempre. Io le sento ancora addosso. Mio padre picchiava mia madre, poi ha iniziato a picchiare me e mia sorella. Tutti sapevano e nessuno diceva nulla, anzi giustificavano mio padre.”. Come spesso accadeva in passato, e purtroppo anche ai giorni nostri, spesso la violenza viene ridimensionata e protetta da un velo omertoso che impedisce alle vittime di avere giustizia.
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Più terrificante ancora è il pensiero di violenze sistematiche dirette ad un bimbo incapace di difendersi, costretto a vedere la madre pestata e ridotta in fin di vita. Tomassini racconta ancora, narrando di un episodio particolarmente cruento: “Mio padre inizia ad urlare, mia madre si gira verso di me e mio padre la colpisce con un calcio alla testa mandandola in coma.“, concludendo poi amareggiato: “Tutti i parenti mi urlarono di raccontare una bugia, che mia madre era caduta…“. Persino riuscire a svagarsi grazie alla propria passione, il ballo, diventava per lui un ulteriore difficoltà da aggirare: “Arrivare da casa alla scuola di ballo era una via crucis. Mio padre era l’ostacolo più difficile.”. Grazie a questa preziosa testimonianza, Eleonora Daniele promuove il messaggio che denunciare le violenze non è solamente un diritto imprescindibile, ma anche un dovere civico e morale della comunità.