In Rai si stanno muovendo le acque proprio in queste ore. Scopriamo cosa sta accadendo ai vertici della tv di Stato.
Le acque erano agitate già da diverso tempo in RAI, ma adesso è l’ora delle decisioni definitive. Vediamo insieme che cosa sta succedendo nelle ultime ore ai vertici della tv nazionale.
La commissione di vigilanza della RAI dovrebbe riunirsi proprio in data odierna per discutere alcune questioni scottanti e l’oggetto del giorno sarà la presenza di alcuni opinionisti nelle varie trasmissioni delle reti ammiraglie. Tutto questo accade in un momento molto delicato per i mass media impegnati negli approfondimenti della guerra tra Russia e Ucraina.
Alcune trasmissioni targate Rai sono il fiore all’occhiello delle reti nazionali e non possono permettersi scandali o scivoloni ulteriori. Luca Mazzà, direttore delle relazioni istituzionali, aveva alzato la voce dopo l’intervento a Cartabianca del professor Alessandro Orsini. La dichiarazione incriminata del professore della Luiss era stata: “Preferisco bambini ucraini felici sotto dittatura, che bambini morti per le bombe della guerra”. Franco Di Mare, direttore di Rai Tre, aveva preso immediatamente le distanze da queste parole, ma si è resa necessaria una riunione della commissione di vigilanza per sviscerare la questione.
RAI: cosa deciderà la commissione di vigilanza
Il riferimento è chiaro all’episodio del 5 aprile di Cartabianca a cura di Lucia Annunziata, che ha ospitato il tanto discusso Alessandro Orsini, poiché dopo il suo intervento di si è scatenato un terremoto molto pesante.
I vertici Rai non possono fare altro che condannare e dissociarsi dalle affermazioni degli opinionisti, ospiti nelle loro trasmissioni. Per evitare ulteriori scandali però è necessario intervenire con provvedimenti e un regolamento fortemente voluto da Alberto Barachini. Il presidente della commissione di vigilanza Rai si esprime così:
Occorre una rotazione di presenze di opinionisti per garantire il pluralismo delle voci. non possiamo avvelenare i pozzi di informazione. non lo possiamo fare perchè siamo un servizio pubblico
Barachini discuterà proprio oggi un mini regolamento a proposito della scelta degli opinionisti nei talk show. Questo sarà il vademecum per orientarsi d’ora in avanti e dovrà rispettare alcuni parametri: gli ospiti dovranno essere di comprovata autorevolezza e competenza, dovrà esserci una rotazione di presenze e privilegiare le ospitate a titolo gratuito. Il direttore conclude mettendo anche sotto la lente d’ingrandimento lo share:
il servizio pubblico non deve essere schiavo degli ascolti
Si preannuncia un cambio di rotta definitivo con un regolamento da rispettare, fondamentale per garantire un servizio pubblico di qualità. La rivoluzione comprenderà di fatto anche l’esclusione di alcuni opinionisti che non rispetteranno tali parametri di autorevolezza, perciò Barachini pone un freno ai tuttologi e agli opinionisti vicini ai conduttori.