Svolta epocale per il canale Classica HD che fa parte da ormai diversi anni del pacchetto Sky: fallimento durissimo, asta già in corso
Fulmine a ciel sereno: lo storico canale Classica HD, figlio dello storico canale Classica, in onda dal 1997, chiude definitivamente i battenti. Si tratta del canale che al momento occupa la numerazione 136 e che si occupa di musica classica e documentari sulla danza e sugli eventi in programma a La Scala di Milano. Una situazione molto complicata che ha fatto anche già partire una prima difficile asta.
Sky, destino già deciso per Classica HD: l’asta è già in corso
La notizia è arrivata in modo clamoroso ma sembrava essere nell’aria da ormai diverso tempo. Come si legge sul portale del Ministero della Giustizia in merito alle vendite pubbliche, il canale sarebbe finito all’asta a causa di una gestione fallimentare di tutto il progetto. Per questo motivo adesso è possibile acquistare lo spazio televisivo, tutti gli archivi con annessi i quattro dipendenti che collaborano per la regolare messa in onda. In queste ore sono poi emersi ulteriori dettagli sulla possibile acquisizione.
Nel dettaglio, l’asta ha preso il via lo scorso mese di aprile e la sua chiusura è prevista per il prossimo mese di giugno. Una condizione che richiede però la presenza di almeno una o due offerte. In aggiunta è emerse anche la cifra di base dell’asta pari a 400 mila euro. Non è invece dato da sapere se effettivamente qualcuno si è fatto avanti per mettere le mani su Classica HD che fa parte di quei pacchetti di canali terzi che si appoggiano sulla rete satellitare per essere mandati in onda.
Il futuro del canale resta quindi ancora avvolto nel mistero e non è ancora chiaro quali saranno i prossimi sviluppi. Intanto però la rete ha deciso comunque di continuare la messa in onda, almeno fino a quando non arriverà lo stop definitivo. Restano quindi ancora in programma concerti, opere classiche, approfondimenti sugli spettacoli in programma la Scala ed infine il consueto almanacco del direttore Maranghi. Saranno quindi le prossime settimane ed i prossimi mesi quelli decisivi per la conclusione di questo braccio di ferro.