Il conduttore romano Sigfrido Ranucci è sulla graticola: le sue scelte editoriali gli sono costate pesanti grattacapi.
Sigfrido Ranucci ha afferrato nel 2017 il timone del programma di approfondimento e inchiesta “Report”, pilastro del palinsesto di RAI 3. I suoi servizi di denuncia e e indagine gli sono fruttati grosse soddisfazioni, come l’assegnazione del Premio Flaiano nel 2021. Nel 2020 è stato inoltre promosso come vice-direttore della rete, sotto l’ala protettiva del mentore Franco Di Mare.
La protezione dei piani alti non è però bastata ad evitargli grosse implicazioni dopo il servizio da lui lanciato ieri sera, in occasione dell’anniversario della morte del Giudice Giovanni Falcone.
Sigfrido Ranucci indaga sulla strage di Capaci: scattano le perquisizioni
La strage di Capaci è stato un evento di cronaca nera che da molti anni infiamma l’immaginario collettivo. Nonostante la morte del magistrato, della consorte e della scorta a loro assegnata, permangono tutt’ora molti dubbi circa l’attribuzione delle responsabilità.
Si sospetta infatti che, all’epoca, i cadaveri eccellenti fossero frutto di ordini ben precisi, impartiti all’interno delle Istituzioni. Le indagini dedicate sono state però scandalosamente e irrimediabilmente insabbiate. L’inviato del programma Paolo Mondani, e la redazione stessa di “Report” sono finiti nel mirino della DIA di Caltanissetta. Su mandato della Procura Nissena, la Direzione Investigativa Antimafia ha provveduto ad effettuare meticolose perquisizioni in loco.
Sigfrido Ranucci ha in seguito reso noto l’accaduto, pubblicando un infuocato post su Facebook. Il giornalista ha denunciato le inaspettate perquisizioni, trovando sostegno in molti colleghi e nell’Unione Sindacale Giornalisti RAI, che così si è espressa: “Perquisizioni a carico di un giornalista per il suo lavoro di inchiesta sono sintomo grave di arretramento della libertà di espressione. L’Usigrai tutelerà in ogni sede il diritto dei cittadini ad essere informati e la protezione delle fonti giornalistiche“.
L’inchiesta di “Report” mirava a far luce sulla presenza sul luogo dell’attentato di Stefano Delle Chiaie, allora leader di “Avanguardia nazionale”. I sospetti di collusione tra cupole mafiose e politica sono nodi ancora da sciogliere ma, nel frattempo, si è espresso in merito anche il Procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca. Egli ha infatti dichiarato: “La perquisizione non riguarda in alcun modo l’attività di informazione svolta dal giornalista, benché la stessa sia presumibilmente susseguente ad una macroscopica fuga di notizie, riguardante gli atti posti in essere da altro ufficio giudiziario.”.
Le reazioni della rete dopo l’annuncio di Sigfrido Ranucci
La perquisizione a #Report è un atto che preoccupa, anzi – diciamola chiara – è molto molto grave. Solidarietà a @SigfridoRanucci ed a tutta la redazione.
— Paolo Borrometi (@paoloborrometi) May 24, 2022
Quali saranno i risvolti di questa controversa vicenda?