La comica Luciana Littizzetto finisce dritta al centro di una tempesta mediatica: il suo ultimo intervento ha sollevato un vespaio.
Lo storico braccio destro di Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, è nelle ultime ore bersaglio di critiche feroci, indirizzatele da una schiera di personalità politiche. La tagliente comica di “Che tempo che fa” ha infatti dato voce ad un monologo che ha profondamente scisso e urtato il sentire popolare: argomento sul tavolo, il referendum sulla Giustizia del 12 giugno.
L’attrice ha infatti esposto il suo punto di vista sulle vicine votazioni, scomodando anche temi come l’eutanasia e le droghe leggere: il risultato si è rivelato un mastodontico pasticcio mediatico.
La letterina di Luciana Littizzetto scatena il caos più totale
Luciana Littizzetto ha approfittato della sua invidiabile visibilità in RAI per rivolgersi alle Istituzioni con una letterina, redatta con i consueti toni caustici e provocatori. In riferimento al vicino referendum, Luciana ha esordito: “Certo, il cittadino dovrebbe informarsi, ma se dovessimo informarci su tutte le leggi che vota il Parlamento, allora aboliamo il Parlamento e facciamo votare direttamente i cittadini.“.
La comica poi ha proseguito: “Due erano i referendum che ci stavano a cuore: eutanasia e droghe leggere. Invece no, dobbiamo dire la nostra su questioni specifiche di diritto… Custodia cautelare, legge Severino, ancora ancora, ma elezione Csm, separazione delle carriere, elezione consigli giudiziari ma che cacchio ne so? Ma per chi ci avete preso? Per 60 milioni di Giuliani Amati? Siamo forse dei Perry Mason? E già, il popolo sovrano su queste questioni non può dare un parere ma sulla dolce morte sì. Meglio il voto su quesiti etici che su quesiti tecnici!”. Luciana conclude infine: “Votare è bellissimo, però vi dico la verità: il 12 giugno pensavo di andare al mare. Invece ci chiedete di pronunciarci sul referendum, non uno, ma cinque!“.
“Abbiamo creduto per anni che Forum fosse reale e adesso dobbiamo esprimerci sull’elezione dei consigli giudiziari?
Comunque io a votare ci andrò, perché è un mio diritto e molti anni fa in tanti ci hanno rimesso la vita perché io lo potessi esercitare”– @lucianinalitti a #CTCF pic.twitter.com/lo0n5AQj9P
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) May 30, 2022
La risposta degli esponenti politici
Durissime le reazioni dal mondo politico. Ad scagliarsi contro la Luciana nazionale è stato, in particolar modo, Maurizio Gasparri, che ha ricoperto la carica di Ministro delle Comunicazioni. Ecco il suo parere lapidario: “In genere quando incrocio la Littizzetto cambio canale, direi che sia meglio che si occupi di stracci per la polvere, che sono più alla sua portata, invece che di certi temi. Quando anche lei avrà qualche guaio giudiziario capirà quanto siano importanti questi referendum per porre fine alla politicizzazione della magistratura!“. Alle sue dichiarazioni hanno fatto eco anche quelle del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli: “Ogni volta che sento queste cose qui mi va il sangue alla testa. L’abbonamento Rai che serve per pagare lo stipendio alla Littizzetto e a Fazio non mi va giù!“.