L’autorevole Enrico Mentana perde le staffe in diretta e bacchetta i collaboratori di La7: sale la tensione dopo la lunga maratona in TV.
La giornata di mercoledì si è rivelata convulsa e pulsante per il mondo dell’informazione. Come preannunciato da alcuni giorni, l’intera Italia è stata col fiato sospeso ad attendere l’evoluzione della situazione politica, tra previsioni e bilanci ad opera dei bookmakers.
Se mamma RAI ha insediato la direttrice Monica Maggioni nelle tre tranches del TG1 Speciale, Rete 4 ha replicato con l’edizione straordinaria di “Quarta Repubblica”, affidando a Nicola Porro il compito di aggiornare gli spettatori. La7 ha invece puntato tutto sull’ormai famosa “maratona Mentana“. Il navigato conduttore e giornalista ha sostenuto infatti una lunga diretta televisiva, che ha visto gli albori sin dalle 8 del mattino. Dopo la conversione del format nel consueto TG canonico, il direttore si è lasciato andare ad uno sfogo lapidario in diretta: scopriamo cos’è successo.
Enrico Mentana sbotta in diretta: “Forse è la punizione!”
La parentesi pubblicitaria tra lo speciale e il TG regolarmente programmato è stata condita da molti spot ininterrotti, e tale scelta ha indispettito il direttore Enrico Mentana. Il professionista conosce benissimo l’importanza della tempestività nell’ambito dell’informazione, e ha ritenuto inadeguata la scelta dei vertici La7.
Quando finalmente la linea è tornata allo studio, il giornalista ha esordito: “Siccome è una giornata importante, importantissima, il giorno in cui finisce la legislatura, cade il governo Draghi e il premier va a dimettersi al Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica, come avete visto hanno pensato bene di mettere dieci minuti di pubblicità prima della presentazione del telegiornale…”. Enrico Mentana ha poi proseguito con una punta di amarezza: “Forse è la punizione per il fatto che avevamo fatto 12 ore di diretta. Ma ovviamente ‘Nemo propheta in patria’…”. Il TG è poi proseguito senza ulteriori intoppi.
— Tg La7 (@TgLa7) July 20, 2022
Sicuramente la lunga diretta ha messo alla prova la pazienza del rodato conduttore, perennemente a disposizione degli spettatori di La7, e lo sfogo diretto ai collaboratori suona infatti come un monito perentorio. D’altronde giornate eccezionali esigono condizioni particolari rispetto alla normalità, e il TG stesso si è protratto fino a sforare nel prime time della rete, così come il successivo format “In onda“. Seguiremo in ogni caso con attenzione l’evolversi della situazione politica in Italia.