Sulle pensioni si sta discutendo tanto in questi ultimi mesi. Tante le novità e i nuovi criteri che verranno applicati. Nuove soglie e nuovi aumenti. Ma vediamo che andrà in pensione anticipata.
Nella Legge di Bilancio 2023, il governo Meloni ha introdotto una novità per il sistema previdenziale e si chiama: Quota 103. Questo emendamento consente alle persone di andare in pensione all’età di 62 anni, dato che hanno versato un minimo di 41 anni di contributi. In pratica 5 anni prima dell’età in cui si ha diritto alla pensione di vecchiaia.
E’ importante dire che questo emendamento forse sarà provvisorio e forse verrà cancellato già nel 2024. Si tratta infatti di una delle diverse opzioni disponibili in Italia, tra cui Opzione Donna, APE Sociale, prepensionamento ordinario e prepensionamento.
Al momento, resta incerto se Quota 103 sarà prorogata o annullata del tutto. Lo sapremo alla fine dell’anno, la scadenza per questa decisione è fissata al 31 dicembre 2023.
I fortunati che andranno in anticipo in pensione, devono godere di questi requisiti. Aver compiuto 62 anni alla data del 31 dicembre 2023, ed aver maturato almeno 41 anni di contributi sempre entro tale data.
Questo sarà possibile anche se la misura Quota 103 non sarà più disponibile. Per quanto riguarda il lavoro autonomo è consentito andare in pensione a 62 anni solo se il reddito rimane al di sotto dei 5.000 euro.
Nel caso delle donne c’è un’altra opportunità e si chiama Opzione Donna. Questa opzione consente il pensionamento a 60 anni per le donne senza figli, mentre quelle con un figlio possono andare in pensione a 59 anni e quelle con due figli possono andare in pensione a 58 anni. Tra gli altri requisiti 35 anni di contributi ed il fatto che la donna in questione deve essere o disoccupata, una badante o il 74% disabile per qualificarsi.
Ad essere svantaggiati ed esclusi sarebbero tutti coloro che hanno iniziato a lavorare da molto giovani arrivando a maturare i 41 anni di contributi richiesti prima dei 62 anni, i quali non potranno comunque andare in pensione prima di superare tale soglia anagrafica o comunque di raggiungere i requisiti per la pensione anticipata.
Ci troveremo davanti alla situazione per cui 41 anni di lavoro sono sufficienti per andare in pensione solamente se hai superato una certa età, senza guardare ad esempio alla gravosità del lavoro svolto. Una disparità di trattamento che il governo vuole superare passando appunto a Quota 41 per tutti. Nel frattempo si sta ragionando a promulgare ancora per un pò l’emendamento Quota 103.
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