La convivenza con i suoceri può non essere semplice, ma è necessaria. Grazie ad alcune accortezze è però possibile ridurre i disagi.
“Tra moglie e marito non mettere il dito”, così recita un vecchio adagio, come a sottolineare quanto sia importante evitare di intromettersi in una relazione coppia, soprattutto nei momenti difficili. Si pensa infatti che gli altri difficilmente possano essere in grado di capire le dinamiche che intercorrono tra due persone, a maggior ragione se c’è una crisi in atto. Dare consigli può essere utile, ma non si dovrebbe mai cercare di condizionare una delle due parti.
Questo vale anche quando si parla di convivenza con i suoceri. La mamma e il papà di uno dei due può tendere per natura a difendere il figlio/a, cosa che può avvenire in maniera ancora più radicale se può esserci un’antipatia per genero o nuora, ma non è detto che quella presa di posizione sia corretta. A volte però si è costretti a stare nella stessa casa per cause di forza maggiore, nonostante le difficoltà che questo può comportare.
Convivenza con i suoceri: alcune regole per viverla bene
Spesso si decide così di compiere questo passo, magari pensando che sia temporaneo, anche se poi non è così. Non va molto meglio nemmeno se l’abitazione è composta da più piani, visto che i genitori possono essere spinti, pensando di fare bene, a mettersi in mezzo se dovessero sentire un litigio dai toni particolarmente alti. La situazione può essere però più semplice da gestire se si adottano alcuni piccoli stratagemmi.
La prima regola da seguire è quella di mantenere il più possibile la privacy, fondamentale soprattutto per una relazione nata da poco. Mangiare insieme può andare bene se si riceve un invito, ma certamente è meglio farlo solo ogni tanto. E ancora, non è educato entrare in una stanza senza chiedere il permesso o, peggio ancora, rovistare nei cassetti altrui solo perché si è convinti di dare una mano.
Avere un dialogo è naturale, ma questo deve essere costruttivo. Non deve esserci quindi alcun “interrogatorio” se si decide di trascorrere una cena fuori o si ha un impegno imprevisto. Anzi, non chiedere in continuazione potrebbe portare a confidarsi in maniera spontanea, cosa che potrebbe non avvenire se si considera ogni frase come un’intrusione nei confronti della propria intimità.
Se le intromissioni dovessero diventare troppo frequenti, a volte anche fastidiose, è determinante che il partner stia dalla nostra parte se facciamo presente come questo comportamento non è gradito. Appoggiare il comportamento di mamma o papà solo per quieto vivere e non scontentare nessuna delle due parti può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Il litigio con il partner è dietro l’angolo, quindi è meglio mettere da subito dei paletti.
Il rispetto per abitudini e stili di vita deve essere fondamentale ed è bene ribadirlo, se questo non dovesse essere accettato di buon grado. Consigli e suggerimenti possono essere ben accetti, ma non in maniera invadente e troppo frequentemente. Massima attenzione inoltre se si hanno dei figli, i nonni possono essere portati a dare insegnamenti, ma anche in questo caso bisogna rivendicare autonomia, pur apprezzando il gesto.
Se si vuole preservare il benessere della coppia, è ideale confrontarsi con il compagno/a anche sulla casa in cui si decide di vivere. Chi non gradisce l’idea di stare sotto lo stesso tetto dei suoceri dovrebbe farlo presente, a volte è meglio un’abitazione di piccole dimensioni ma che non crea dissidi che possono risultare insostenibili.